18/07/2023  Jim CaviezelSound of FreedomValerio Savioli

di Valerio Savioli

OCCORRE MANDARE UN SEGNALE ALL’ATTUALE INDUSTRIA DELLO SPETTACOLO, DISTRARSI DALLA MELMA DI GUANO IPER-POLITICAMENTE CORRETTA E INTRISA DI OGNI VENATURA CANGIANTE DI CANCEL CULTURE PROPINATA DA HOLLYWOOD & CO
 
Guardare The sound of freedom è cosa buona e giusta e lo è per mandare un segnale nei confronti dell’attuale industria dello spettacolo, ma anche per distrarsi dalla melma di guano iper-politicamente corretta e intrisa di ogni venatura cangiante di Cancel culture propinata da Hollywood & co.
È notizia di questi giorni che la pellicola, uscita in USA non casualmente il quattro luglio (Independence Day), con quasi quattro milioni di spettatori stia registrando incassi record, umiliando all’esordio, i blockbuster dai budget astronomici come Indiana Jones and the Dial of Destiny, Spider-Man: Across the Spider-Verse e Transformers: Rise of the Beasts e Elemental, quest’ultimo di Pixar e Disney.
Una soddisfazione nella soddisfazione.
Certo, ci vuole fegato per guardare un film del genere, una volta terminato desidererete fare di tutto per riportare la vostra coscienza all’ordinarietà della vostra quotidianità e convincervi che quello che avete visto sia tutto frutto di fantasia, in verità, The Sound of Freedom non porta sul grande schermo un episodio storico che, per la sua lontananza temporale potremmo considerare archiviato, ma sbatte in faccia allo spettatore la cruda realtà di quanto accade quotidianamente. Non sarete più quelli di prima.
La trama di una storia vera
La trama è, tutto sommato, semplice e lineare sebbene col passare dei minuti si stratifichi sempre più. Il film esordisce raccontando la storia di un padre onduregno che viene indotto da una prominente figura femminile, l … [continua a leggere ..]

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Articolo apparso sul sito web maurizioblondet.it. Questo é solo un trailer dell’articolo originale. Tutti i diritti dell’articolo sono riservati al produttore.

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