Pubblicato il 26 Giugno, 2023
Prigozhin si è fermato a 200 chilometri da Mosca perché l’Fsb (l’ex Kgb, i servizi segreti russi) e il Comitato investigativo hanno fatto irruzione nelle sue proprietà, dove sono stati sequestrati beni e fermati i familiari, trattenuti “come ostaggio”. È così che il tycoon ha capito di non poter più contare su Vladimir Putin, “un suo vecchio amico, che aveva fiducia in lui” e in qualche modo dipendeva da lui, dalle sue forze sul fronte ucraino. A raccontarlo al dissidente ceceno Abubakar Yabgulbaev è stato uno dei 300 uomini di Ramzan Kadyrov inviati a Mosca venerdì, il giorno prima della “Marcia della giustizia” di Prigozhin, “non si sa se per caso oppure no”.
E a riferirlo all’Adnkronos è lo stesso Yangulbaev, avvocato, impegnato per la difesa dei diritti umani prima di essere costretto a lasciare la Russia.
Ora Prigozhin è stato messo da parte. Ma il suo posto potrà essere preso dal co fondatore della Wagner Pcm, Dmitry Utkin, reduce da entrambe le guerre in Cecenia, di simpatie naziste. O i mercenari potranno essere riassorbiti nelle forze regolari russe. Quello che è certo – afferma Yangulbaev- è che le forze russe hanno bisogno di loro. Perché non sono in grado di fare operazioni di conquista senza di loro.
Dmitry Utkin
“Siamo stati colpiti da missili ed elicotteri, non abbiamo fatto niente di aggressivo, mentre una trentina di nostri soldati sono stati uccisi o feriti dall’artiglieria russa”. In un messaggio audio su Telegram, il capo della Wagner Evgenij Prigozhin torna a parlare della rivolta di sabato.
“La nostra era una marcia per la giustizia – ha detto Prigozhin – Non volevamo rovesciare la leadership russa (Putin, ndr), ma protestare. L’obiettivo era salvare la Wagner” e chiamare alle loro responsabilità “quegli individui” che “hanno commesso un enorme numero di errori nell’operazione militare speciale” in Ucraina.
Secondo il numero uno del gruppo mercenario, infatti, le autorità russe avevano deciso di sciogliere la Wagner il primo luglio a seguito di “intrighi”.
E ha aggiunto: “La marcia ha messo in luce gravi problemi di sicurezza in Russia. Nelle città russe i civili ci hanno accolti con bandiere russe e simboli di Wagner. Erano tutti felici quando siamo passati”.
Nel messaggio audio di 11 minuti, il “cuoco di Putin”, non rivela il luogo dove si trova.
Ma precisa che è stato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko a trovare una soluzione “per la continuazione delle operazioni della Wagner in una giurisdizione legittima”.
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Articolo apparso sul sito web Dayitalianews.com. Questo é solo un trailer dell’articolo originale. Tutti i diritti dell’articolo sono riservati al produttore.