
A distanza di sei mesi dall’esplosione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, c’è un’altra pista che i media americani hanno presentato. E questa volta la responsabilità del sabotaggio sarebbe interamente imputata agli ucraini. O meglio, a gruppi pro-Kiev. Fin da subito, come più volte riportato su questo sito, il dito venne puntato contro Mosca, e successivamente pure contro Washington. Eppure, pochi minuti fa, è il New York Times a offrire una terza chiave di lettura dei fatti dello scorso settembre, rivelando come l’attacco possa essere opera di militanti anti-Putin, senza però fornire ulteriori specificazioni.
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Articolo apparso sul sito web Nicolaporro.it. Questo é solo un trailer dell’articolo originale. Tutti i diritti dell’articolo sono riservati al produttore.