Media: “Gli autori di violenze urbane in Francia  mostrano un profilo particolare:   la giovane età e dall’uso di mezzi tecnologici che consentono loro di essere molto connessi.
[…]  La polizia osserva che molti adolescenti agiscono in gruppi da 30 a 50 persone in modo molto organizzato e mobile, a volte dando fuoco a un punto specifico, poi 10 minuti dopo a un altro. Tra i manifestanti più giovani, tra i 12 ei 13 anni, la polizia sottolinea però che appaiono meno organizzati rispetto ai più grandi”.
Questi, dunque, non sono “immigrati”: a incendiare e saccheggiare è la terza e addirittura quarta generazione. Immigrati erano i loro nonni (se 17 enni) o bisnonni (per i tredicenni), che mai avrebbero nemmeno pensato di entrare in rivolta.
Gente dunque che non solo ha la cittadinanza francese da 3-4 generazioni, ma che ha fatto le stesse scuole dei francesi di ceppo,  non solo:  stessi modelli “culturali” e  suggestioni  di consumo,  insomma la stessa omologazione post moderna da società del benessere.   Tutti hanno lo smartphone e fanno gli stessi videogiochi. Eppure si sentono estranei e nemici e odiatori dei “bian … [continua a leggere ..]

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Articolo apparso sul sito web maurizioblondet.it. Questo é solo un trailer dell’articolo originale. Tutti i diritti dell’articolo sono riservati al produttore.

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