
Ho avuto l’onore di collaborare abbastanza strettamente con Mario Draghi, quando era governatore della Banca d’Italia e io presidente dell’Inps. Gli sono grato anche di avermi suggerito, in quel periodo, di non accettare la candidatura per entrare nel Cda di Generali, nella lista degli indipendenti. E forse ebbe ragione. Da allora (e forse anche prima) credo di potermi considerare iscritto di diritto al suo fan club. Questo non mi assimila a chi lo racconta, oggi, “lo accarezza, raramente lo graffia” come sintetizza Stefano Rolando, che ne ha seguito l’evoluzione comunicativa.
Doveva parlare solo con gli atti … [continua a leggere ..]
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