In un’estate scivolata via tra discorsi frivoli, cronaca rosa e improbabili protagonisti, non ha trovato il giusto spazio una faccenda tremendamente seria: il Digital Services Act (DSA) europeo appena entrato in vigore per le principali piattaforme web e che sarà esteso pure ai siti internet dal prossimo febbraio.

Su Atlantico Quotidiano, eravamo stati tra i primi a denunciare il rischio che questo strumento potesse diventare un modo per controllare in maniera autoritaria le informazioni. Il testo licenziato sembra confermare questi timori di possibile torsione in stile cinese. Checché ne dicano i promotori di questa ennesima iniziativa che mostra ancora una volta il volto illiberale dell’attuale governance comunitaria.

L’ombra della censura

Nato con nobili propositi, per evitare il proliferare di contenuti illegali o la commissione di crimini attraverso social … [continua a leggere ..]

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Articolo apparso sul sito web Nicolaporro.it. Questo é solo un trailer dell’articolo originale. Tutti i diritti dell’articolo sono riservati al produttore.

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