Pubblicato il 7 Settembre, 2023
Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, ha approvato il decreto contenente misure contro la criminalità giovanile.Il decreto Sud, tra le altre cose, istituisce la Zes unica per il Mezzogiorno e stanzia dei fondi per Lampedusa.
Sulla scia dei fatti di Palermo e Caivano, ecco le misure stringenti che rivedranno in alcuni casi articoli del codice penale offrendo anche maggior tutela alle vittime dei reati telematici, proprio nel giorno in cui la Camera ha dato il via libera alla proposta di legge bipartisan sul contrasto al bullismo e cyberbullismo.
Inoltre, inserita la norma che prevede la stretta sull’accesso ai siti porno da parte dei minori. “Un 14enne che uccide, rapina o spaccia deve pagare come paga un 50enne”, le parole di Matteo Salvini.
Per la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Italia, Ilaria Cucchi, invece, “inasprire le pene per i minori è pura follia”.
“Garantiamo più sicurezza nelle nostre città”, spiega dal Viminale il ministro Matteo Piantedosi definendo “crescente e preoccupante” l’uso di armi da parte di giovanissimi.
Il decreto sulle misure urgenti di contrasto al disagio e alla criminalità giovanile e alla povertà educativa si apre con i nuovi interventi messi in campo da palazzo Chigi per Caivano, teatro la scorsa settimana dello stupro di due cugine minorenni.
Il governo mette a punto un piano da 30 milioni di euro, dalle scuole allo sport, affidandolo ad un commissario straordinario.
Ma il nodo principale del provvedimento è quello che riguarda la lotta alla criminalità minorile.
Si estende così anche ai quattordicenni l’avviso orale del Questore che, nel caso in cui il giovane risulti condannato – anche non in via definitiva – può vietare l’utilizzo di social, web e telefoni cellulari.
La sorveglianza del giovane è, ovviamente, affidata ai genitori o a chi comunque è esercente della responsabilità genitoriale che rischiano una multa da 200 a 1.000 euro a meno che non provino “di non aver potuto impedire il fatto”.Sarà approntata, poi, una stretta sulla diffusione delle armi anche tra i ragazzi in alcuni contesti urbani. Ci sarà l’arresto in flagranza per reati legati al mancato porto d’armi o il possesso di armi atte ad offendere.
Modifiche vengono attuate anche sulla rieducazione minorile. Il pubblico ministero, nel caso di reati per i quali è prevista la pena non superiore nel massimo a 5 anni di reclusione, notifica al minore e ai genitori l’istanza di definizione anticipata del procedimento a condizione che il minore “acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione che preveda lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi”.
Una stretta, poi, arriva anche sul fronte della dispersione scolastica: carcere per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo. [continua a leggere ..]
Puoi continuare la lettura di tutta la notizia nel sito dell’autore
Articolo apparso sul sito web Dayitalianews.com. Questo é solo un trailer dell’articolo originale. Tutti i diritti dell’articolo sono riservati al produttore.