Caso Centrale Biometano: braccio di ferro tra Recall e Cittadini.

da | 18/05/2018 | Centrale Biometano, Editoriale Latinascalo.org, Notizie

Non si é fatta attendere la risposta del Comitato Latinascalo Tor Tre Ponti all’articolo pubblicato sul sito Latinacorriere.it che riporta un’esternazione dell’Amministratore Delegato della Società Recall, l’ingegnere Paolo Rinaldi, che intende realizzare una centrale biometano a Latina Scalo. L’Amministratore della Recall, amareggiato per la forte opposizione al progetto da parte dei cittadini, parla di ignoranza in merito alla tipologia di impianto e ai vantaggi che porterebbe alla popolazione attraverso un’economia circolare in grado di  “produrre ricavi, occupazione e nel contempo fornire un servizio e contribuire a salvare il pianeta” quale “unica strada percorribile” oggi per ottenere questo risultato. l’AD continua mettendo in luce il fatto che “dopo ben cinque anni di iter autorizzativo, decine di pareri favorevoli, le bufale continuano a fare presa e ad essere abilmente sfruttate”. Disinformazione e disonestà intellettuale peggio della “Mafia“, dice, da combattere solo con “denuncia e l’impegno, senza abbassare la testa”. Parole dure che hanno destato una reazione diretta dal Comitato e dai Cittadini di Latina Scalo che nella risposta, affidata al web, parlano invece di mancate risposte a domante concrete che non sono arrivate nemmeno questa volta nel confronto tra Comune, Provincia e Cittadini che ha avuto luogo l’11 maggio 2018 a Latina Scalo. Il Comitato mette in luce il fatto che non é perché non si é daccordo sulle fonti rinnovabili, sul progresso, oppure disinformati o “dispensatori di bufale e castronerie varie” che si é contrari a questo progetto. Si corre invece in difesa di un territorio “già ampiamente bistrattato in passato e nel pieno di una preoccupante dimenticanza nell’immediato presente“. Perché, dicono, sarebbe necessario realizzare l’impianto vicinissimo alle abitazioni? (a meno di 100). Perché sovraccaricare il traffico della zona con il transito con 25 camion su strade non adibite a questo tipo di passaggio. Perché “l’impianto sorgerà vicino ad un’industria sotto legge Seveso (incidente rilevante)“? Perché, chiedono, nessuno risponde a queste domande molto semplici prendendosi le proprie responsabilità ed evitando il “ping pong tra Comune, Provincia e Regione“? Il comunicato poi passa ad analizzare altre parti del discorso dell’AD di Recall, prendendo in esame gli esempi citati delle centrali di Zurigo e Bergamo. Esempi per il Comitato che non calzano con la situazione di Latina Scalo e con l’insediamento di una centrale a biometano privata in quella zona. In ultima battuta alcune frasi sull’impatto ambientale della centrale: “Che non è ad impatto zero visto che ha bisogno di combustibile fossile come il diesel per i propri macchinari”, e ancora “Che produce 3500 tonnellate l’anno di rifiuti da portare in discarica”, “Che il convegno scientifico organizzato dal Comune fu realizzato da esperti del settore che collaborano con chi costruisce quest’impianti senza un contraddittorio … Come chiedere all’oste se il vino è buono … “. Ancora il Comitato nell’articolo ha messo in luce la sua totale estraneità a coinvolgimenti o manovre politiche e formulato l’impegno “insieme ai cittadini di Latina Scalo che hanno liberamente firmato” la petizione, ad andare avanti appellandosi a “tutte le istituzioni per chiudere definitivamente questa vicenda“. Noi come sempre vi terremo informati sugli sviluppi.

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